Già il primo Accordo del 2011 arrivò con un ritardo significativo, e quello nuovo avrebbe dovuto essere pronto entro il 30 giugno 2022, come previsto dalla Legge 215/2021 (di conversione del D.L. 146/2021). Ma solo ora possiamo contare su un documento organico che risponde alla necessità di aggiornamento, razionalizzazione e qualità della formazione in materia di sicurezza.
Cosa prevede il nuovo Accordo: obiettivi strategici
Il nuovo Accordo punta a consolidare e uniformare la formazione obbligatoria attraverso:
- La definizione della durata minima e dei contenuti essenziali dei corsi di formazione per tutti i soggetti della sicurezza.
- Lāintroduzione di criteri omogenei per la verifica finale dellāapprendimento e della reale efficacia formativa nel contesto lavorativo.
- Lāimplementazione di strumenti di controllo e monitoraggio dellāintero processo formativo, sia per gli enti che erogano i corsi sia per le aziende e i lavoratori che ne fruiscono.
Un corpus normativo unico e aggiornato
Uno degli elementi più rilevanti del nuovo Accordo è la sostituzione integrale dei precedenti Accordi Stato-Regioni (2011 e 2012), oggi unificati in un testo normativo organico e coerente. Questa razionalizzazione mira a:
- Eliminare sovrapposizioni e ambiguitĆ .
- Facilitare lāinterpretazione delle norme.
- Rendere più efficiente lāattuazione pratica della formazione.
Formazione per tutte le figure della sicurezza
Il nuovo quadro normativo coinvolge tutte le figure professionali previste dal D.Lgs. 81/2008, tra cui:
- Lavoratori, preposti, dirigenti e datori di lavoro;
- Datori di lavoro che assumono direttamente il ruolo di RSPP (art. 34);
- RSPP e ASPP (art. 32);
- Coordinatori per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (CSP e CSE);
- Figure delle imprese affidatarie in ambito cantieristico;
- Addetti ad ambienti confinati o sospetti di inquinamento (DPR 177/2011);
- Utilizzatori di attrezzature di lavoro che richiedono abilitazione, ora con una lista ampliata di macchine e strumenti.
Progetto formativo obbligatorio e strutturato
Ogni corso dovrĆ essere costruito sulla base di un progetto formativo dettagliato, che comprenda:
- Obiettivi specifici;
- Durata definita;
- Contenuti coerenti con la valutazione dei rischi aziendali;
- Metodologie didattiche interattive;
- Valutazione finale dellāapprendimento;
- ModalitĆ e scadenze per lāaggiornamento periodico;
- Misure per verificare lāefficacia formativa durante lāattivitĆ lavorativa.
Formazione a distanza: e-learning e videoconferenza sotto controllo
LāAccordo disciplina in modo dettagliato anche la formazione a distanza, spesso utilizzata negli ultimi anni:
- Videoconferenza sincrona: ammessa per tutti i corsi teorici, con sistemi di tracciamento e verifica della presenza attiva.
- E-learning: consentito solo per i moduli base e aggiornamenti (esclusi i preposti), con standard tecnici rigorosi, tutor dedicati e valutazione finale obbligatoria.
Durata e contenuti armonizzati a livello nazionale
Ogni percorso formativo ĆØ stato riformulato per garantire omogeneitĆ sul territorio nazionale, rispettando:
- Il livello di rischio specifico dellāattivitĆ lavorativa;
- La tipologia di ruolo del destinatario del corso;
- Lāevoluzione normativa, tecnologica e organizzativa del settore;
- Le esigenze di personalizzazione aziendale.
Una svolta culturale prima ancora che normativa
Più che un semplice aggiornamento normativo, lāAccordo 2025 vuole rappresentare un cambio di paradigma nella formazione per la sicurezza. Lāintento ĆØ quello di:
- Rafforzare lāeffettivitĆ degli obblighi formativi;
- Coinvolgere attivamente i soggetti aziendali nella cultura della prevenzione;
- Integrare la formazione nei modelli organizzativi e nei sistemi di gestione della sicurezza.
Cosa devono fare ora le aziende e gli enti formatori
Lāadeguamento al nuovo Accordo sarĆ obbligatorio entro i termini previsti dalle disposizioni finali e transitorie del testo definitivo. Ć quindi fondamentale che:
- I datori di lavoro aggiornino i propri piani formativi;
- Gli enti accreditati rivedano i propri cataloghi corsi e modelli didattici;
- Si adottino sistemi di tracciabilitĆ e verifica efficaci;
- Si implementino percorsi formativi realmente rispondenti alle esigenze aziendali e normative.
Roberto Mercandelli
Consulente Tecnico RSPP ā Esperto in formazione e sicurezza sul lavoro
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