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Accordo Formazione Sicurezza 2025: la riforma attesa per un sistema più efficace e coerente

Una lunga attesa, finalmente conclusa

Nel panorama della salute e sicurezza sul lavoro, siamo ormai abituati a ritardi normativi e attese interminabili. Non sorprende quindi che anche il nuovo Accordo sulla formazione sicurezza 2025, sancito il 17 aprile 2025 dalla Conferenza Stato-Regioni, arrivi dopo anni di dibattiti, bozze provvisorie, e rinvii. Tuttavia, il contenuto di questo accordo rappresenta una vera svolta per il settore.

Centro Medico Brianteo
Pubblicato il
22 Aprile 2025
Accordo Formazione Sicurezza 2025: la riforma attesa per un sistema più efficace e coerente

Già il primo Accordo del 2011 arrivò con un ritardo significativo, e quello nuovo avrebbe dovuto essere pronto entro il 30 giugno 2022, come previsto dalla Legge 215/2021 (di conversione del D.L. 146/2021). Ma solo ora possiamo contare su un documento organico che risponde alla necessità di aggiornamento, razionalizzazione e qualità della formazione in materia di sicurezza.

Cosa prevede il nuovo Accordo: obiettivi strategici

Il nuovo Accordo punta a consolidare e uniformare la formazione obbligatoria attraverso:

  • La definizione della durata minima e dei contenuti essenziali dei corsi di formazione per tutti i soggetti della sicurezza.
  • L’introduzione di criteri omogenei per la verifica finale dell’apprendimento e della reale efficacia formativa nel contesto lavorativo.
  • L’implementazione di strumenti di controllo e monitoraggio dell’intero processo formativo, sia per gli enti che erogano i corsi sia per le aziende e i lavoratori che ne fruiscono.

Un corpus normativo unico e aggiornato

Uno degli elementi più rilevanti del nuovo Accordo è la sostituzione integrale dei precedenti Accordi Stato-Regioni (2011 e 2012), oggi unificati in un testo normativo organico e coerente. Questa razionalizzazione mira a:

  • Eliminare sovrapposizioni e ambiguitĆ .
  • Facilitare l’interpretazione delle norme.
  • Rendere più efficiente l’attuazione pratica della formazione.

Formazione per tutte le figure della sicurezza

Il nuovo quadro normativo coinvolge tutte le figure professionali previste dal D.Lgs. 81/2008, tra cui:

  • Lavoratori, preposti, dirigenti e datori di lavoro;
  • Datori di lavoro che assumono direttamente il ruolo di RSPP (art. 34);
  • RSPP e ASPP (art. 32);
  • Coordinatori per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (CSP e CSE);
  • Figure delle imprese affidatarie in ambito cantieristico;
  • Addetti ad ambienti confinati o sospetti di inquinamento (DPR 177/2011);
  • Utilizzatori di attrezzature di lavoro che richiedono abilitazione, ora con una lista ampliata di macchine e strumenti.

Progetto formativo obbligatorio e strutturato

Ogni corso dovrĆ  essere costruito sulla base di un progetto formativo dettagliato, che comprenda:

  • Obiettivi specifici;
  • Durata definita;
  • Contenuti coerenti con la valutazione dei rischi aziendali;
  • Metodologie didattiche interattive;
  • Valutazione finale dell’apprendimento;
  • ModalitĆ  e scadenze per l’aggiornamento periodico;
  • Misure per verificare l’efficacia formativa durante l’attivitĆ  lavorativa.

Formazione a distanza: e-learning e videoconferenza sotto controllo

L’Accordo disciplina in modo dettagliato anche la formazione a distanza, spesso utilizzata negli ultimi anni:

  • Videoconferenza sincrona: ammessa per tutti i corsi teorici, con sistemi di tracciamento e verifica della presenza attiva.
  • E-learning: consentito solo per i moduli base e aggiornamenti (esclusi i preposti), con standard tecnici rigorosi, tutor dedicati e valutazione finale obbligatoria.

Durata e contenuti armonizzati a livello nazionale

Ogni percorso formativo ĆØ stato riformulato per garantire omogeneitĆ  sul territorio nazionale, rispettando:

  • Il livello di rischio specifico dell’attivitĆ  lavorativa;
  • La tipologia di ruolo del destinatario del corso;
  • L’evoluzione normativa, tecnologica e organizzativa del settore;
  • Le esigenze di personalizzazione aziendale.

Una svolta culturale prima ancora che normativa

Più che un semplice aggiornamento normativo, l’Accordo 2025 vuole rappresentare un cambio di paradigma nella formazione per la sicurezza. L’intento ĆØ quello di:

  • Rafforzare l’effettivitĆ  degli obblighi formativi;
  • Coinvolgere attivamente i soggetti aziendali nella cultura della prevenzione;
  • Integrare la formazione nei modelli organizzativi e nei sistemi di gestione della sicurezza.

Cosa devono fare ora le aziende e gli enti formatori

L’adeguamento al nuovo Accordo sarĆ  obbligatorio entro i termini previsti dalle disposizioni finali e transitorie del testo definitivo. ƈ quindi fondamentale che:

  • I datori di lavoro aggiornino i propri piani formativi;
  • Gli enti accreditati rivedano i propri cataloghi corsi e modelli didattici;
  • Si adottino sistemi di tracciabilitĆ  e verifica efficaci;
  • Si implementino percorsi formativi realmente rispondenti alle esigenze aziendali e normative.


Roberto Mercandelli
Consulente Tecnico RSPP – Esperto in formazione e sicurezza sul lavoro


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